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Chianciano. La stagione turistica parte a rilento tra molte incertezze

by redazione

Siamo in estate e a Chianciano è tutto fermo, sospeso. Era prevedibilissimo: la pandemia ha infierito su un tessuto economico già compromesso, ha affondato gli artigli in un corpo che a fatica cercava di trovare la strada verso una direzione di svolta e rilancio. Chi aveva ipotizzato un veloce scorrere degli eventi riguardanti la gestione della macchina termale con l’avvento di Caputi come socio di maggioranza nella società omonima, rimane deluso: il nodo del debito pregresso che grava sulle terme trova a fatica spiragli che conducano ad una soluzione. E non mancano polemiche sul concordato che (forse ancora in fase di concretizzazione) regolerebbe la risoluzione del debito. Per alcuni, quest’ultimo penalizzerebbe i piccoli creditori locali che sarebbero liquidati con cifre irrisorie. È anche vero che l’alternativa a questa situazione sarebbe il nulla cosmico, per cui meglio poco e prospettiva di rilancio, in seguito alla quale il motore economico potrebbe girare finalmente al positivo, con un ritorno economico anche per quelle aziende che ora verrebbero penalizzate con risarcimenti esigui.

 

Gli alberghi sono quasi tutti chiusi, l’afflusso dei gruppi di stranieri è per il momento ancora bloccato perché le agenzie ovviamente, causa situazione sanitaria, non hanno venduto i pacchetti vacanza in Italia almeno per ora. Forse hanno appena cominciato ad organizzare i tours e, andasse tutto bene, potrebbero vedersi i primi gruppi verso settembre. Di conseguenza gli alberghi devono affidarsi (almeno per ora) alla storica clientela “termale” quella che inizierà e persisterà nel mese di agosto e poco più. La situazione quindi non è rosea e le prospettive future sono alquanto fumose. Tuttavia c’è da prevedere che, non per questa stagione, le cose troveranno una soluzione e finalmente la società Terme muoverà i passi verso una rinascita. Se questa visione di rinnovamento e sviluppo non fosse una concreta possibilità, un imprenditore come Caputi non avrebbe speso tempo e denaro in questo progetto. Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e muoversi, ognuno nel proprio settore, preparando il terreno ai futuri sviluppi della situazione chiancianese. Tutto questo sperando che la pandemia abbia perso la virulenza, domata dalla campagna vaccinale.

Nunzio Dell’Annunziata

 

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