Polemiche a Chianciano sui migranti

by redazione

A seguito degli episodi di teppismo registrati nei giorni scorsi a Chianciano, più che mai si sono accese una serie di polemiche. E si è animato anche un pronto botta e risposta tra Puntoeacapo e la nuova amministrazione su responsabilità presunte verso l’una e l’altra parte. Intanto i commercianti hanno pensato bene di avviare una raccolta di firme in favore di una  petizione per l’ordine pubblico. Ma al di là degli atti di vandalismo ultimi e gravi che non sono una diretta derivazione dell’immigrazione ma piuttosto un problema di ordine psichiatrico-burocratico nel senso che, la persona autore dei misfatti è malato quindi l’indignazione e la paura dei cittadini si rifà a mancati o inadeguati provvedimenti verso questa persona, ripeto, affetta da gravi disturbi psichici. E la permanenza di questa persona nella comunità è ad un punto di non ritorno, va risolta e basta. Questa situazione limite che si è venuta a creare però ha scoperto un “vaso di Pandora” che covava da molto tempo. Tanto per cominciare Chianciano sembrerebbe risultare uno dei  comuni italiani con le più alta percentuali di stranieri immigrati in comparazione al numero di abitanti. Normative (che detto francamente non conosco precisamente) parlano di poche entità di immigrati per ogni mille abitanti residenti. Se i chiancianesi fossero settemila, dovrebbero ospitare, chessò, una trentina di stranieri. A voler essere larghi, inclusivi (bruttissima parola quest’ultima che pare voglia giustificare tutto il mondo e il contrario del mondo), a voler essere accoglienti, come personalmente trovo giusto che sia, dovrebbero essere accolti nella cittadina termale mettiamo cinquanta richiedenti asilo… a Chianciano si parla di circa cinquecento profughi. (Va detto che In una statistica del 2018 risultavano 88 ospiti della Misericordia di Chiusi in due alberghi, oggi si parla di circa 250 con tre Cas funzionanti.)

 In ogni caso , pur parlando di bravi ragazzi ed escludendo la minima fisiologica presenza di spacciatori o dediti a microcriminalità, ci sono bivacchi di varia sorta un po’ dovunque. Molti degli alberghi chiusi sono visitati nella notte per trovare riparo, per una sosta di fortuna. Uno di questi alberghi prese fuoco perché alcuni migranti avevano acceso il fuoco per scaldarsi e le fiamme avevano preso il sopravvento. La situazione è questa. Una cittadina assolutamente privata della propria identità. Ora anche se si volesse programmare, immaginare un percorso di ripresa dell’economia chiancianese in quanto città termale, del riposo, del benessere, come ci si rapporta all’attuale status quo? Con chiunque si parli a Chianciano, emerge questo malcontento, ripeto con chiunque si parli al di là delle convinzioni politiche e oltre qualsiasi orientamento intellettuale delle persone. E tutti auspicano un impegno delle forze politiche nella direzione di una ragionevole, più razionale gestione dei Centri Accoglienza Straordinaria. Aiutare i migranti (azione meritevole e sacrosanta) ma rimanendo però nella condizione di poterlo fare…

Nunzio Dell’Annunziata

 

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