E’ iniziata questa mattina nella Sala Grande di Palazzo Della Corgna, una delle iniziative più interessanti del Terziere Casalino, nel quadro dei festeggiamenti per il Cinquantennale della fondazione. Ha avuto inizio infatti la conferenza e la mostra intitolata “L’uomo in armatura” coordinata da Alvaro Bittarello. Di fronte ad una sala gremita anche di studenti del Liceo Calvino il Presidente del Terziere, Giuseppe Peciotti, ha fatto gli onori di casa nei confronti del pubblico, dei rappresentanti degli altri terzieri, dell’assessore Carmine Pugliese, della Preside del Liceo Rita Albani e degli illustri ospiti relatori che poi si sono succeduti nell’approfondire i diversi aspetti dell’evoluzione della guerra nei secoli cui fanno riferimento le rievocazioni del Palio dei Terzieri di Città della Pieve, ‘400 e ‘500.
Poi si è aperta la mostra che nella Sala Rossa, Verde e Azzurra, racchiude un patrimonio di armi e armature e di documenti e di ricerca attorno ade esse, in gran parte di proprietà del Terziere. Una mostra da vedere con una duplice ottica, da una parte quella degli appassionati, storicamente, delle armi e della guerra nell’età rinascimentale, dall’altra quella di noi pievesi, che assistiamo ormai da qualche anno all’esemplare qualificazione delle iniziative dei terzieri a Città della Pieve. Ogni Terziere con la sua storia, con i suoi uomini, ognuno con le sue peculiarità, stanno facendo di questa nostra cittadina, una vera e propria capitale della rievocazione storica.
Al Casalino per la sua tradizione storica e per le sensibilità dei suoi animatori non poteva che toccare questo settore delle armi. E lo hanno fatto con questa mostra in modo qualificato e da apprezzare. Quindi dopo le numerose iniziative nelle settimane del Palio, dopo “l’Infiorata” di San Luigi del Casalino e il Presepe Monumentale del Castello, i “Quadri Viventi” del Borgodentro, “Epoche in Passerella” del Castello, è arrivata anche “L’uomo in armatura” del Casalino. E’ proprio il caso di dire ai nostri amici perugini che in queste settimane stanno incominciando a provare a fare qualcosa su questi temi, preparando il “1416” di venire dalla parti dove è nato il Perugino perché avrebbero loro molto da imparare noi molto da insegnare.
ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
16 APRILE 2016